Faq PIAAC - English

Da chi è promossa l’indagine PIAAC?

L’Indagine PIAAC è promossa dall’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). Per l’Italia il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha incaricato ANPAL (Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro) e INAPP (Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche) di realizzare l’indagine.

Qual è l’obiettivo dell’indagine PIAAC?

L’obiettivo dell’indagine è di raccogliere informazioni sulle competenze e le abilità degli adulti in numerosi Paesi del mondo compresa l’Italia. Le informazioni raccolte tramite l’indagine consentiranno di misurare le competenze e comprendere come gli adulti utilizzano le loro competenze nell’ottica di una partecipazione attiva alla vita quotidiana, sociale ed economica.
L’indagine permette di mettere a disposizione basi dati aggiornate, comparabili a livello internazionale, in grado di fornire informazioni sul legame esistente tra competenze, istruzione e lavoro e sul ruolo svolto dalle competenze nel miglioramento delle prospettive occupazionali e di vita della popolazione adulta.

Come saranno utilizzati i risultati dell’indagine PIAAC?

L’indagine PIAAC fornirà informazioni preziose ai ricercatori e ai decisori politici sulle attuali competenze ed esperienze degli adulti italiani. Queste informazioni, a loro volta, saranno utilizzate per sviluppare programmi per migliorare le competenze di cui gli individui hanno bisogno per partecipare con successo all’economia e alla società di oggi.

Come sono stati scelti i partecipanti all’indagine PIAAC?

I cittadini scelti per partecipare all’Indagine PIAAC hanno un’età compresa tra 16 e 65 anni e sono stati individuati secondo criteri rigorosamente scientifici per rappresentare migliaia di cittadini con le stesse caratteristiche. Il nominativo di ciascun partecipante è stato estratto dalle liste anagrafiche dei comuni italiani secondo criteri casuali.

Per tali ragioni è molto importante che siano proprio gli individui selezionati a svolgere l’intervista.

Che cosa viene richiesto ai rispondenti?

La partecipazione all’Indagine consiste nella realizzazione di un’intervista strutturata. L’intervista è suddivisa in due momenti: i) inizialmente all’intervistato viene chiesto di rispondere ad alcuni quesiti,  somministrati da un intervistatore esperto, su aspetti socio-anagrafici, sui percorsi d’istruzione e formazione, sullo status occupazionale e sulla storia professionale; ii) in un secondo momento all’intervistato viene chiesto di  svolgere alcuni esercizi (prove) relativi alle normali attività che ogni persona adulta svolge durante la vita quotidiana.

Le persone selezionati sono obbligati a partecipare?

La partecipazione all’indagine PIAAC è volontaria, tuttavia, poiché le persone selezionate sono state individuate secondo criteri che permettono di rappresentare molte altre persone simili a loro, la partecipazione delle persone selezionate è molto importante e indispensabile per la buona riuscita della ricerca.

È stato comunque previsto che, qualora un intervistato non volesse rispondere ad alcune domanda in particolare, può saltare le domande e proseguire comunque con l’intervista.

Qual è la durata dell’intervista?

L’intervista nel suo complesso, ossia sia il questionario somministrato dall’intervistatori sia gli esercizi svolti direttamente dall’intervistato, durerà circa due ore.

Come viene garantita la privacy degli intervistati?

Le informazioni raccolte saranno trattate esclusivamente per finalità statistiche e di ricerca scientifica, nel pieno rispetto della normativa vigente in materia di tutela del segreto statistico e di protezione dei dati personali. I risultati della rilevazione saranno diffusi in forma aggregata e pertanto non sarà possibile risalire ai soggetti a cui si riferiscono i dati.

Le risposte dei partecipanti verranno valutate?

No, l’indagine PIAAC non è una prova personale, un test, o un esercizio legato alla prestazione del singolo individuo, bensì un’indagine rivolta a comprendere le caratteristiche dell’intera popolazione. Pertanto non verrà mai fatto riferimento, nel corso dell’analisi e della presentazione dei risultati, alle prove delle singole persone, e i partecipanti non riceveranno alcun punteggio o valutazione.

Se una persona non parla bene l’italiano, può partecipare all’intervista?

Si, tutti i rispondenti selezionati hanno la possibilità di partecipare all’indagine, comprese le persone che non parlano bene l’italiano, e tutte quelle che non parlano italiano come prima lingua. Se un rispondente selezionato capisce le istruzioni di base in italiano, può procedere con l’intervista. Qualora invece avesse difficoltà o non sa leggere in italiano, in questo caso sarà compito dell’intervistatore concludere l’intervista e ringraziare il rispondente per la sua disponibilità.

Se l’intervistato completa l’intervista, riceverà un omaggio?

Sì, il rispondente che completerà l’intervista riceverà un omaggio come riconoscimento per l’impegno mostrato.

Se una persona non avesse tempo di rispondere all’intervista in un determinato momento, può partecipare in un secondo momento?

Si, l’intervistato può concordare con l’intervistatore che lo ha contattato un appuntamento nel giorno e nell’orario a lui più comodo.

Se l’intervistato non può ricevere a casa l’intervistatore, è possibile svolgere l’intervista altrove?

Si, è possibile svolgere l’intervista in un altro luogo, opportunamente concordato con l’intervistatore, come la propria sede di lavoro, una biblioteca o altro luogo appropriato.

Come è possibile riconoscere l’intervistatore PIAAC?

L’intervistatore PIAAC indossa un cartellino identificativo, e svolge il suo compito a servizio dell’INAPP, incaricato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per realizzare l’intervista PIAAC in Italia.