Dimensione familiare e immigrazione

L’intervento dell’Inapp al XXXII Congresso Geografico Italiano

06.06.2017 – Rivoluzioni e riforme: questo il tema scelto dall’Associazione dei Geografi Italiani per il XXXII Congresso Geografico Italiano ospitato a Roma dal 7 al 10 giugno. L’evento intende mostrare come la geografia possa essere utilizzata quale chiave di lettura cruciale per comprendere l’attualità e progettare soluzioni ai problemi del nostro tempo. Per questo motivo nell’edizione congressuale 2017 si è definito un ampio programma di sessioni parallele attraverso le quali studiosi di diverse discipline si confronteranno su specifici seminari tematici.

Anche l’Inapp sarà presente con il contributo di Antonello Scialdone la cui relazione (intitolata “Riconsiderare la dimensione familiare nella governance dell’immigrazione: ostacolo o leva per l’integrazione?”) sarà oggetto di discussione all’interno della sessione dedicata al tema L’Europa meridionale e le sue migrazioni: dai migranti economici ai rifugiati in Italia nell’era della crisi. Nel suo intervento, in calendario il giorno 7 all’Università Roma Tre,  Scialdone proporrà una rilettura della dimensione familiare dei fenomeni di mobilità legata alle problematiche di integrazione dei migranti. Tema solitamente relegato in una posizione di secondo piano nelle agende dei Paesi ospitanti, diventa di rilevanza strategica nell’analisi di Scialdone che, partendo dal dato del 2010 secondo cui il ricongiungimento diventa il primo motivo di ingresso nel nostro Paese, arriva ad indicare la dimensione familiare come una delle leve determinanti, se opportunamente governata, per l’integrazione delle persone di origine straniera. Le pratiche selettive sui ricongiungimenti praticati da diversi Paesi dell’Unione Europea allo scopo di proteggere i propri regimi di welfare generano trattamenti discriminatori che non favoriscono la convivenza tra nativi e migranti. Secondo l’analisi di Scialdone sarebbe opportuno liberarsi da visioni statiche dell’identità di questi gruppi, che spesso al contatto con i Paesi di destinazione modificano i propri modelli culturali di riferimento soprattutto in forza della spinta degli elementi più giovani. L’approfondimento riguarderà proprio l’ipotesi di livelli disomogenei all’interno dei nuclei, oltre alla connessione tra la variazione dei modelli familiari, i corsi di vita e i tempi di arrivo dei migranti. Da ultimo la relazione affronterà il tema dei nuclei transnazionali  e la riconfigurazione di assetti familiari successiva all’evento migratorio, proponendo un’agenda di interventi a vari livelli territoriali.

Per approfondire

Programma della sessione del 7 giugno 2017